Paolini nel cambiamento d’epoca.
È una frase che descrive la nostra realtà, messa a fuoco nell’obiettivo dell’11° Capitolo generale della Società San Paolo: siamo in un mondo in profonda metamorfosi, tema approfondito dal Superiore generale, don Domenico Soliman, nella Lettera annuale 2023-24. Più volte papa Francesco ha affermato che il mondo vive non un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento d’epoca. Siamo dunque – diceva il 21 dicembre del 2019 nel discorso alla Curia Romana – in uno di quei momenti nei quali i cambiamenti non sono più lineari, bensì epocali; costituiscono delle scelte che trasformano velocemente il modo di vivere, di relazionarsi, di comunicare ed elaborare il pensiero, di rapportarsi tra le generazioni umane e di comprendere e di vivere la fede e la scienza. L’atteggiamento sano è piuttosto quello di lasciarsi interrogare dalle sfide del tempo presente e di coglierle con le virtù del discernimento, della parresia e della hypomoné [cioè: costanza, perseveranza, impegno] … Da ciò siamo sollecitati a leggere i segni dei tempi con gli occhi della fede, affinché la direzione di questo cambiamento risvegli nuove e vecchie domande con le quali è giusto e necessario confrontarsi.
La citazione di Romani 12,2 – “…ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” – ci pone nella dinamica della conversione continua. Un cambiamento che Don Alberione ha chiesto a sé e a tutta la Famiglia Paolina per tendere a una vita santa e così realizzare una missione capace di rispondere ai bisogni del tempo, con metodi, mezzi e contenuti efficaci, che parlino al cuore della gente. Un percorso di discernimento per scegliere insieme, sinodalmente diremmo oggi, fra una serie di azioni buone, quella migliore per compiere, qui ed ora, la volontà di Dio. Questo processo è possibile grazie alla fede nel Dio di Gesù Cristo che agisce nel mondo e nella storia, ponendosi in relazione con l’uomo in una comunicazione piena.
Arriveremo a occuparci di “tutto ciò che è vero, tutto ciò che è nobile, tutto ciò che è giusto, tutto ciò che è puro, tutto ciò che è amabile, tutto ciò che è degno di essere amato, tutto ciò che è lodevole, che sia virtuoso e degno di riconoscimento” (Fil 4,8), vivendo come “amici della croce di Cristo” (cf. Fil 3,18).
Ecco che tutto è visivamente sintetizzato nella grafica: la croce di Cristo attraversata da una strada luminosa che segna il fluire del tempo e rappresenta il cammino che continuiamo a percorrere. Attraversiamo la nostra epoca tenendo fisso lo sguardo su Gesù (cf. Eb 12,1-4) e procediamo verso il futuro, vivendo il cambiamento con fiducia e speranza.
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