Il Padre nostro: l’amore di Dio per noi

In questa serie di articoli, ci siamo presi del tempo per soffermarci sul Padre nostro, la preghiera che Gesù ci ha affidato. Possiamo ora volgerci indietro, per far riemergere qualche traccia che può aver lasciato in noi.

Nel nostro modo di pregare, abbiamo un riferimento speciale: Gesù, maestro di preghiera. I suoi discepoli ne sono contagiati. Vogliono scoprirne il segreto. Che è presto svelato. Il Padre nostro è una preghiera da rivolgere a Dio, ma soprattutto è un modo di essere, di vivere.

Di Gesù, gli evangelisti notano una cosa: quando lui pregava, il suo volto cambiava aspetto. La preghiera comporta il cambiamento di sé. Un cambiamento che nasce dal saperci accostare a Dio “togliendoci i sandali dai piedi”, come Mosè; rispondere alla sua chiamata ed essere fiduciosi riguardo alla missione che ci affida, perché Lui sarà sempre con noi.

Ed è qui che scopriamo la prima rivelazione che ci fa Gesù. Dio è il Padre. Vuole manifestarsi unicamente come Padre che ha cura dei suoi figli: tutti noi. Un Padre a cui possiamo rivolgerci con confidenza: siamo suoi figli, per suo dono, per sua scelta. Figli voluti, pensati, amati già prima della creazione del mondo. Un Padre che ci tiene ad essere “nostro”, cioè di tutti. E questo implica l’accettazione e l’accoglienza di ogni altra persona, riconoscendoli figli di Dio, e quindi nostri fratelli. Da amare, perché Dio li ama, come ama noi.

Il Padre nostro è composto da una serie di domande che rivolgiamo a Dio. Siamo persone bisognose, ed esponiamo subito le necessità: le sofferenze, i disagi, l’impotenza, i pericoli, i contrasti… Il Padre nostro li riassume a pochi casi. Dopo aver chiesto a Dio la sua presenza, chiediamo il pane per ogni giorno, la remissione dei nostri debiti, e la forza per vincere il male.

Un pane che dichiariamo “nostro”: è appunto il pane della condivisione. E non è un pane qualunque, ma la manna del sabato, il pane della vita, l’eucaristia, dono di Gesù per tutti noi. La remissione del debito è chiesto per sé e per tutti. Il cristiano non prega solo da figlio, ma anche da fratello. Pentito per aver tradito la fiducia accordata. Il Padre non ci abbandona. Ed è proprio l’esperienza di quest’amore che trasforma il peccatore. C’è poi la tentazione e il male, sempre presenti: ci affidiamo perciò a Dio, per essere aiutati a liberarci da tutto ciò che si oppone al suo amore.

Il Padre nostro è la preghiera di chi fa proprio il messaggio di Gesù, e attua un comportamento come quello dei discepoli. Ascoltatori e missionari della Parola, con la loro testimonianza e annuncio, si rivolgono a tutti, perché tutti possano conoscere l’amore di Dio, del Padre nostro, che è anche il loro. Gesù insegna a mostrare con la vita chi è Dio. A mostrare, in mezzo alla gente, la volontà e la presenza salvifica di Dio, in modo tutti accolgano il suo nome.

Ripercorriamo, allora, le parole del Padre nostro. Sentiamole sempre nuove. Come sempre nuovo è l’amore del Padre per noi.

[“Voi dunque pregate così: Padre nostro”, 45 – fine]
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