Quando si parla di spiritualità paolina, si va subito alle tre devozioni, a Gesù Maestro, alla Regina degli Apostoli e a san Paolo; ma questa struttura spirituale si è sviluppata sulla base di una idea centrale, che è quella eucaristica: la realtà spirituale da cui è nata e in cui è cresciuta la Società San Paolo.
Don Alberione non era interessato a uno stemma. Ma, data l’insistenza dei suoi collaboratori, alla fine acconsentì. E indicò gli elementi che dovevano esserci: “l’Ostia al centro; poi, come simbolo di san Paolo, la spada; come simbolo dell’apostolato, il libro e la penna”.
Tutto doveva essere centrato sull’Eucaristia. Ovviamente questo doveva realizzarsi nella vita, cosa che lo stemma doveva rappresentare.
La Società San Paolo si dedica a un apostolato molto impegnativo, che richiede ore e ore della giornata e impegna tutto il tempo in continuità, e tutte le risorse della vita: ci vuole una grande forza spirituale. Diceva: “L’Eucaristia è la nostra ragion d’essere; tutto il lavoro che facciamo non è altro che un mezzo che porta il messaggio di Gesù Cristo; se non ci teniamo strettamente legati a Lui nell’Eucaristia, che messaggio potrà essere il nostro?”. Diceva: la Congregazione è nata dall’Eucaristia; vive dell’Eucaristia; non potrà continuare senza l’Eucaristia.
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