LA FAMIGLIA PAOLINA [4]
Pie Discepole del Divin Maestro (PDDM).
Don Giacomo Alberione, aperto ai segni dei tempi, associa la donna nella diversità e nella complementarietà dei carismi, per la vita e la missione della Chiesa. Considerando la situazione religiosa del mondo, dal 1908 comincia “a pregare e a far pregare” per la nascita di una Famiglia religiosa “tutta di Gesù Divin Maestro presente nel Mistero eucaristico”.
Guidato dallo Spirito, don Alberione, il 10 febbraio 1924, nella memoria di santa Scolastica, dà inizio, ad Alba (Italia), alla Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro. Sceglie Orsola Rivata (1897-1987) ad essere sua collaboratrice in Cristo. La chiama con il nome di Scolastica, che significa “discepola”, e le affida la prima comunità di sorelle. Don Alberione vede le Pie Discepole del Divin Maestro come le “radici dell’albero” o il “motore nascosto” che alimenta e muove dall’interno, con la preghiera e il servizio fraterno, tutte le opere paoline. Il 3 aprile 1947 viene promulgato il decreto dell’approvazione diocesana: era un giovedì santo. Il 12 gennaio 1948 viene concessa l’approvazione pontificia, poi ratificata definitivamente il 30 agosto 1960.
Sono presenti in 28 nazioni, con 180 comunità, gestiscono case di preghiera, centri per la promozione della liturgia, di servizio sacerdotale e centri di apostolato liturgico.
La spiritualità delle Pie Discepole si fonda su tre pilastri: aspira a vivere integralmente il Vangelo di Gesù Cristo Via Verità e Vita, nello spirito di san Paolo: in lui don Alberione vede un discepolo che conosce il Maestro Divino nella sua pienezza, lo vive tutto e lo presenta nella sua totalità; e sotto lo sguardo di Maria Regina degli Apostoli, colei che ha donato e continua a donare all’umanità Gesù, diventando la prima e perfetta Apostola di Gesù.
La missione delle Pie Discepole scaturisce da un unico amore ed è diretta ad un unico fine: l’amore a Gesù, vivente nell’Eucaristia, nel Sacerdozio e nella Liturgia.
Dal Mistero eucaristico, sorgente della missione, ricevono la luce, la gioia, l’esempio per essere apostole dell’Eucaristia e vivono la preghiera come azione apostolica. Assumono il ministero della preghiera incessante: intercedono per le necessità della Chiesa, dei popoli e della Famiglia Paolina. Invocano grazia per il mondo della comunicazione affinché la buona notizia, che è Gesù Cristo, raggiunga tutte le genti.
Dal Mistero Eucaristico scaturisce l’impegno nei diversi ministeri perché l’azione liturgica del popolo di Dio si esprima in una partecipazione attiva, consapevole e fruttuosa. In questa prospettiva si impegnano nella pastorale liturgica e nella catechesi mistagogica, per aiutare a scoprire e ad approfondire i gesti, i simboli e le parole della Liturgia, passando dai segni al Mistero.
Nell’ambito di una cultura della comunicazione promuovono la formazione liturgica e artistica affinché la comunità cristiana viva, preghi e celebri nella dignità e nella bellezza e giunga alla piena comunione con Dio, con gli altri e con la creazione. La loro attività artistica è a servizio dell’evangelizzazione.
Comunicano l’amore incondizionato di Dio per l’umanità attraverso la via della bellezza che promuove l’incontro fra la fede cristiana e le culture del nostro tempo.